Cuauthemoc Blanco, detto “Témo”, è stato uno dei più grandi calciatori messicani di tutti i tempi. Per molti addirittura il migliore.

Sul suo coraggio in una “cancha” ci sono pochi dubbi. Non temeva nessuno, anzi, più lo picchiavano e più si esaltava ad irridere l’avversario con i suoi dribbling e la sua fantastica e irriverente “Cuautemiña”.

… ma neppure fuori dal campo c’era qualcosa che potesse spaventarlo …

Durante la Copa Libertadores del 2000 il sorteggio mette di fronte l’América di Blanco contro i colombiani dell’America de Cali.

All’andata i messicani si impongono per 2 reti ad 1 e il gol decisivo è siglato proprio da “Témo” ad una manciata di minuti dalla fine.

Prima della gara di ritorno in Colombia a Cuauhtémoc Blanco arrivano minacce di morte ripetute da parte soprattutto da componenti della “Barra Disturbio Rojo” dei colombiani.

La cosa viene presa tremendamente sul serio dalle autorità e si arriva perfino a pensare di evitare a Blanco questa trasferta.

Ipotesi che “Témo” non prende neppure in considerazione.

Andrà in Colombia e giocherà quella importantissima partita.

Al suo arrivo a Bogotà viene accolto con un chiaro avviso da parte della tifoseria colombiana: “Cuauhtémoc cabron te vas en un cajon”.

La partita si gioca regolarmente.

L’América vincerà per 3 reti a 2 qualificandosi per il turno successivo e Cuauhtémoc Blanco segnerà tutti e tre i gol per la sua squadra … uscendo dal campo tra gli applausi del pubblico colombiano.