RUOTE MALEDETTE. Storie tragiche sul ciclismo
Buongiorno Amici,
oggi un libro che non c’entra con il calcio ma che, come tutti i libri del mio amico Remo Gandolfi va letto tutto d’un fiato!
Un libro che avevo in casa da tempo ma che avevo messo in mezzo ad una pila di libri da leggere (prima o poi) sul comodino forse perché non sono un grande appassionato di ciclismo (perché non c’è nessuna pallone da calciare probabilmente…) anche se alcune delle frasi che mi porto dietro (i veri punti fissi di ognuno di noi) in realtà sono legati al mondo del ciclismo.
Come la frase di Eddy Merckx “Quando la strada sale non ti puoi nascondere” oppure più letteraria come Emile Zola che disse “Se avessi una figlia la metterei in sella perché impari ad affrontare la vita” o come infine il mitico Pantani che disse ” La Montagna è solo per pochi” e poi sul Mortirolo apparve uno striscione con scritto “Dio c’è…ed è pelato!!!”
Cosi mi accingo a leggere il libro e divoro le storie che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia del ciclismo.
Marco Pantani, Fabio Casartelli , “Chava” Jimenez, Frank Vandenbroucke, Luis Ocana e tanti altri.
Con quattordici storie coinvolgenti, “Ruote Maledette” permette di scoprire eroi del ciclismo che sono amati per i loro trionfi sportivi ma anche quanto sia fragile la buona sorte che li ha accompagnati.
La lettura è scorrevole e coinvolgente da assaporare tra una lacrima di commozione per i successi sportivi di questi grandi atleti e una di tristezza per coloro che non hanno avuto l’opportunità di raggiungere le vette che avrebbero meritato.
Come ti ha già detto qualcuno, forse l’unico difetto è che è troppo breve… Grande Remo!!!
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