I BAMBINI MI CHIAMANO ANCELOTTI
Buongiorno Amici,
ecco per questo fine settimana il racconto di una storia vera che ha visto l’autore Alessandro Ruta, lasciare Milano per trasferirsi nei Paesi Baschi, dove è entrato in contatto con una squadra di calcio amatoriale di cui è diventato allenatore.
Si tratta di un diario che racconta e riassume l’esperienza che lo stesso autore – ex giornalista sportivo – ha vissuto dopo che ha cominciato ad allenarsi con la squadra locale, il Vulcano, iscritta a quella che da noi sarebbe l’Eccellenza (quinta divisione spagnola).
Al Vulcano salta l’allenatore e Ruta viene scelto a furor di popolo come sostituto.
“Sei italiano, sei un giornalista sportivo: le vinciamo tutte 1-0. Così mi dissero”, racconta divertito Ruta.
E come è finita? “Siamo retrocessi. Con una media di 3-4 gol subiti a partita ed episodi come sconfitte per 9-0. La media delle reti fatte era invece buona, almeno una a gara. Segnare non è mai stato un problema”.
E dalla panchina del Vulcano si vede il mondo in maniera diversa: idraulici, operai, muratori, anche un paio di giocatori di prima divisione che stanno vivendo la parte conclusiva della propria parabola agonistica. Ma soprattutto Ruta viene accettato e si inserisce tra la gente del posto. Tanto che i bambini, ormai, lo chiamano Ancelotti.
L’autore
Alessandro Ruta nasce a Milano nel 1982, ma dopo il Mundial spagnolo vinto dall’Italia. Diploma di liceo linguistico, laurea (breve) in Scienze della Comunicazione con una tesi sul film “Oltre il giardino”, ha trovato nei Paesi Baschi la sua seconda patria.
E’ stato e si sente ancora giornalista, adora viaggiare e leggere, anche in contemporanea
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