Oleksander Zavarov una storia di calcio e perestrojka

Buongiorno Amici,

oggi un libro per i nostalgici degli anni ’90, che ci parla della vita di Oleksander Zavarov il primo giocatore sovietico ad aver giocato in Italia.

Il libro, come dichiarato dallo stesso autore, ha il compito di rendere giustizia a un giocatore, ma soprattutto a un uomo, troppo spesso bistrattato in Italia, studiando, con la collaborazione dello stesso Zavarov e delle persone che l’hanno conosciuto, la carriera dell’asso di Luhansk.

Si parte dagli esordi in U.R.S.S., fino ai successi con la Dinamo Kiev e la nazionale sovietica per poi approfondire il difficile periodo alla Juventus, passando dal rapporto con Dino Zoff e Aimè Jacquet, suo allenatore al Nancy, a quello con il suo maestro Lobanovski.

“Storia di un campione triste” è la storia di un uomo e di un calciatore vissuto in un periodo storico difficile, ma anche di un pioniere che seppe dire no alla guerra.

«Sono sempre attratto dall’Est Europa, dalla sua storia e dalla cultura, soprattutto della regione balcanica. – scrive Danilo Crepaldi – Essendo nato da una famiglia di calciatori, ho unito questa passione, che definirei un richiamo per l’ Europa orientale, al gioco del calcio. 

Il calcio che è sempre stato un mio compagno fedele, che mi è sempre stato al fianco e mi ha regalato  gioie e dolori.  Dolori che sono stati lezioni di vita e mi sono anche serviti per crescere e per diventare la persona che sono oggi, chiaramente con i suoi pregi e difetti»

In età adulta dopo che mi documentai sui fatti della caduta dell’Unione Sovietica, del governo di Gorbaciov e della Perestrojka, decisi di scrivere  il libro e dedicarlo a Zavarov intitolandolo “Storia di un campione triste”.

Mi era venuta la voglia di andare a fondo di questa storia  e descrivere quello che fu un talento, arrivato terzo nella classifica del Pallone d’oro, diventato capocannoniere della Coppa delle Coppe e voluto da tutte le squadre europee. Non mi capicitavo perchè avesse avuto tutte queste difficoltà in Italia. 

Purtroppo i suoi problemi qui da noi  furono non solo di tipo tecnico e tattico.

Tra l’altro Zavarov fu il primo giocatore sovietico della storia ad arrivare in Italia e si trovò in un mondo del tutto nuovo e fu l’ultimo a sapere di essere ceduto dalla Juventus in un secondo momento.

Il possibile erede Platini fallì, ma Gorbaciov vedeva in lui l’immagine del cambiamento sovietico nei confronti degli USA, infatti fu ribattezzato il “nipote prediletto” della Perestrojka.

L’autore

Danilo Crepaldi con l’ex centravanti della Stella Rossa di Belgrado Dusan Savic

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