di Daniele Forcella

Anche delle amichevoli possono diventare delle vere e proprie leggende, specie se si riesce a battere una squadra blasonata come il Milan! Il protagonista di questa storia è il Club Atlético Platense (CAP), una delle compagini storiche del calcio argentino, fondata nel 1905 e dai tradizionali colori marrone e bianco, quasi unici al mondo.

La passione per i “calamares”, come sono soprannominati, abbraccia sia il quartiere Saavedra, nella zona nord di Buenos Aires, sia Vicente Lopez, comune adiacente, poco al di fuori della Capital Federal, dove ha sede la società.

Al momento, milita nella Primera Nacional, seconda divisione del calcio argentino, ma vanta ben 54 stagioni nella Primera División.

Nel febbraio del 1951 il Platense sbarcò in Europa per quella che oggi definiremmo tournée estiva (ricordiamo che febbraio in Argentina è il nostro agosto).

Gli argentini, arrivati secondi nel massimo campionato argentino del 1949, affrontarono Sampdoria, Lazio, Bologna e Spezia, oltre al Lugano, collezionando solo sconfitte. Il 14 febbraio, però, i calamares, scesero in campo all’arena civica di Milano, decisi a far dimenticare il 6-0 subito per mano della squadra capitolina pochi giorni prima.

Il Milan era imbattuto in casa da un anno e mezzo e pochi mesi dopo avrebbe festeggiato il titolo di campione d’Italia.

Lajos Czeizler, schierò una formazione che Il Corriere dello Sport definì “sperimentale”, senza rinunciare, però a Nordhal e Liedholm. Anche il Platense si presentò con alcune defezioni, non poté contare, tra gli altri, su Vicente Sayago, secondo miglior marcatore della sua storia, convolato a nozze in quei giorni, né sul crack Santiago Vernazza, ceduto al River Plate.

Le cronache dell’epoca, seppur con toni diversi, a seconda che fossero giornali argentini o italiani, raccontano di una vittoria meritata dei calamares, volonterosi e determinati, che superarono i rossoneri per 3-2.

El golpe historico, portò le firme di Rogerio Cuello e di Federico Geronis, autore di una doppietta (anche se il Corriere dello Sport attribuì il gol decisivo a Carrera), mentre per il Milan andò a segno, due volte, Nordhal.

L’impresa degli argentini, allenati da José d’Amico, entrò di diritto nella storia del Marrón.

Una vittoria unica e prestigiosa che viene ricordata ancora oggi a distanza di sessantanove anni e che i tifosi tramandano di generazione in generazione.

Non si tratta solo di una frase fatta. La prima volta che me ne parlarono, infatti, fu proprio a Buenos Aires, alla cancha del Platense, dove assistetti a una partita dei locali, invitato da un amico. Prima del fischio d’inizio, mi fece conoscere alcuni “abitanti” della tribuna popular tra cui un amico di suo padre, quest’ultimo, quando venne a sapere che venivo dall’Italia, mi prese sottobraccio e, guardandomi in modo solenne, mi disse: “Che, sabés que una vez le ganamos al Milán?” (Sai che una volta abbiamo battuto il Milan?)