Oggi il nostro consiglio di lettura è un altro gran bel libro di Antonello Cattani.

“LA REGIA DI PIPPO” è un tributo meritato ad un grande allenatore che ha guidato la Reggiana dalla serie C alla serie A e alla meritata salvezza ottenuta in campo al Meazza contro il Milan campione di Italia in una partita semplicemente commovente che ha evidenziato l’esatta immagine del proprio allenatore.

Un uomo che non si è mai arreso alle difficoltà; capace di trasmettere ai propri ragazzi l’insegnamento più importante: andare oltre i propri limiti e credere ai sogni.

“La Regia di Pippo” è un titolo che può essere letto in due modi. Regia (con l’accento sulla i) in senso cinematografico, visto che Marchioro ha diretto in modo mirabile e mettendoci sempre del suo le squadre allenate. Dal Cesena “all’olandese” che raggiunse la qualificazione per la Coppa Uefa alla delusione Milan, dove forse era troppo avanti per i tempi. Dal successo di Como, dove in due periodi diversi collezionò tre promozioni, tra cui il primo “filotto” consecutivo della storia dalla serie C alla serie A, per arrivare alla prima, storica promozione del Barletta in serie B.

Regia (senza l’accento sulla i) è anche l’affettuoso appellativo con il quale i tifosi chiamano la propria squadra, la Reggiana. E qui Marchioro ha compiuto il suo capolavoro, rimanendo per ben sei anni, raccogliendo una squadra in serie C portandola fino alla massima serie. Dai dirigenti ai giocatori, tutti a distanza di trent’anni, sono ancora legati tra di loro e a Pippo come a un padre o un fratello. C’è chi lo sente ancora tutte le settimane o va o trovarlo nella sua casa a Cesena.

L’effigie di Marchioro è impressa sulle gradinate del vecchio stadio Mirabello, vera roccaforte di quegli anni e difficilmente espugnabile. Un tributo meritato da parte di una città che gli ha voluto e gli vuole bene non solo per i suoi successi sul campo, ma soprattutto come grande uomo.

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